Le giornate che si allungano, l’arrivo della primavera e poi dell’estate sono promemoria perfetti a cui rifarsi. La natura stessa sembra vivere di tempi rallentati. Prendendo spunto da questi cicli possiamo allora cercare di staccare dalle solite ansie che ci procurano stress e preoccupazione. Come e perché vivere la routine con lentezza e in modo differente?
Nel quotidiano siamo sempre alle prese con una routine stressante fatta per lo più di incastri delle varie attività. Una combinazione che oltre a far impallidire il Tetris ci lascia via via più debilitati. In breve siamo stanchi a livello fisico, ma anche mentale ed emotivo. L’arrivo della bella stagione però ci può aiutare a ridefinire alcune delle nostre priorità e a riscoprire il valore della lentezza.
In special modo con il caldo e dopo un lungo periodo di reclusione casalinga come quello che abbiamo sperimentato può essere il momento ideale. Lasciamo andare le gabbie rigide in cui ci siamo ritrovati e rallentiamo i ritmi che ormai siamo abituati a considerare una seconda pelle. Nel precedente articolo abbiamo visto come ricollegarsi ad alcune azioni nutrienti che ci possono essere di sostegno.
Come puoi leggere qui, infatti, è sempre consigliabile dedicare una parte del nostro tempo ad attività che sappiano esaltare la nostra mente e creatività. Sono queste di frequente a rigenerarci e darci nuova linfa per far fronte agli eventi quotidiani. Sebbene queste azioni siano essenziali, a volte, non basta solo ritagliarsi momenti di gioco e libertà con cadenza periodica. In certi casi diviene prioritario trasformare in profondità la nostra solita routine così che possa essere più sostenibile.
La lentezza che ci risolleva

Ogni momento può essere quello giusto per rivedere la nostra tabella di marcia all’insegna della lentezza. Se questo è vero in generale, è possibile che si presentino le occasioni migliori nel periodo estivo. La natura stessa e le impostazioni sociali ci possono essere di aiuto in questa stagione proprio nel ridefinire uno scenario più quieto.
Può sembrare un dettaglio, ma spesso scegliere di assecondare un ritmo più rilassato e flessibile è la chiave migliore. Una possibilità che ci consente di recuperare le energie, di ristorarci e di immagazzinare nuovi spunti per affrontare la realtà quotidiana. In alcune settimane per via di eventi, consegne o incombenze può non essere possibile rallentare.
La strategia ideale allora è cercare di compensare il prima possibile con ritmi più leggeri. Agendo in questa maniera avremo sempre la possibilità di ricaricarci e di non arrivare stremati a un rischioso punto di rottura quale un burnout o una depressione.
Digital detox e condivisione: rallentare per recuperare
L’estate a tal proposito richiama in via implicita giornate più tranquille, meno impegni, appuntamenti dilatati. E perché no? Anche vacanze, momenti di stacco completo e di divertimento o quanto meno di relax. Scegliere di portare la lentezza nel proprio quotidiano aiuta ad abbassare anche il livello di ansia generale che possiamo sperimentare.
Agire lungo questa direzione è in realtà piuttosto semplice e può essere utile anche qualora non sia possibile staccare del tutto nell’immediato. Il primo passo è imporsi di rallentare, di lasciar andare le redini e di preservare una maggiore quota di tempo libero. Sotto questo profilo quando siamo stressati e di corsa paradossalmente tendiamo a perdere molto tempo collegati a internet e/o scrollando i social network.
Ecco perché uno dei primi accorgimenti che può tornare utile è attuare un efficace digital detox. Mettiamo da parte il cellulare, disinstalliamo le applicazioni, programmiamo i messaggi automatici sulle email di lavoro. Liberiamo tempo dalle ansie da notifica e iperconnessione che la tecnologia ci ha abituato ad avere sempre con noi.
In aggiunta cerchiamo di tutelare al meglio il nostro tempo libero. Organizziamo qualche attività in comune con coloro che amiamo e in quei momenti imponiamoci di non parlare di lavoro. Dedichiamoci al riposo. Stiamo il più possibile all’aria aperta così che il corpo e la mente possano attingere alle risorse della natura per riscoprire il piacere della lentezza.
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