18 Giugno 2020

Il rimuginio e la gestione dell’ansia per il futuro o l’ignoto.

Essere preoccupati per il futuro è un qualcosa che può capitare a tutti prima o poi nel corso della vita. Se questi pensieri ansiosi diventano una costante e la nostra mente inizia a essere in perpetua allerta allora potremmo dover gestire il rimuginio e non una semplice preoccupazione generica. Di che cosa si tratta? Perché è diverso dalla ruminazione e soprattutto come possiamo contrastarlo? Scopriamo di più.


 

Nel quotidiano sono numerose le situazioni in cui siamo chiamati a confrontarci con le preoccupazioni. Piccoli o grandi eventi che possono scuotere e far riflettere sulle possibilità, sulle azioni da intraprendere, sui timori che abbiamo riguardo al nostro futuro. Se questi pensieri però si ripresentano con estrema frequenza e diventano costanti a tal punto da impedirci di pensare o di goderci qualsiasi altra attività allora siamo di fronte a un disagio più profondo.

Paure immotivate o esasperate rispetto alla situazione reale, ansia costante che ci ingigantisce all’estremo ogni possibile imprevisto e che ci paralizza impedendoci di agire sono alcuni dei sintomi più comuni. Essi potrebbero indicare che stiamo vivendo una dinamica negativa nota come rimuginio.

Come abbiamo visto in questo articolo sulla ruminazione mentale, i due meccanismi a prima vista potrebbero apparire molto simili. Questo in primo luogo perché entrambi presentano caratteristiche in comune. Ciò che cambia però è il focus sul quale la mente si concentra e le derive a cui può portare.

Rimuginio: definizione e caratteristiche.

Photo by Ben White on Unsplash

Quando parliamo di rimuginio ci riferiamo a una serie di pensieri intrusivi, negativi e costanti che tendono ad assorbire tutta la nostra concentrazione. La particolarità è dettata dal fatto che la mente continua a ripetersi le stesse identiche frasi. Considerazioni inconcludenti e ripetitive che sono intimamente collegate a un futuro che, in questa prospettiva distorta, sarà di certo infausto e pericoloso.

È la situazione in cui – al lavoro, con gli amici, nel nostro tempo libero – siamo comunque ossessionati da ciò che deve ancora avvenire domani o in un imprecisato futuro. In ogni istante siamo impauriti per ogni cosa che può potenzialmente andare male, ma non riusciamo a reagire e a trovare soluzioni. Non ci godiamo più lo svago o i momenti felici con coloro che amiamo, ma continuiamo a proiettare sempre lo stesso film. Un copione di frasi negative e preoccupazioni che non sappiamo nemmeno definire a livello concreto.

Viviamo in un costante stato di ansia per timori che non riusciamo a spiegare: siamo come bloccati, senza respiro, impauriti da tutto e tutti. Proprio per questo possiamo vedere il rimuginio come una preoccupazione patologica per il futuro, direttamente collegato al disturbo da ansia generalizzata. Alla lunga questa situazione ci porta a percepire una stanchezza cronica dovuta al costante stato di allerta mentale che ci impedisce di riposare e di vivere con tranquillità la quotidianità.

Rimuginio: come contrastarlo?

Da questa breve descrizione comprendiamo perché, nel contrasto del rimuginio, è importante che scegliamo di farci aiutare da uno psicoterapeuta. Attraverso un percorso mirato l’esperto lavorerà insieme a noi per scardinare questo meccanismo insidioso e farci ritrovare la quiete. Seduta dopo seduta, indagheremo le cause profonde e studieremo strategie che permettano di superare questa gabbia che rischia di rinchiuderci in uno stato d’ansia perenne.

In aggiunta alcuni esercizi pratici – uniti a una maggiore concentrazione sul corpo e sulla realtà – sono in questo caso di grande supporto. Il rimuginio infatti vive nella nostra mente e si nutre di un certo tipo di dialogo interiore. A tal proposito i primi passi che ci possono aiutare sono:

  • imparare a riconoscere questi schemi sotterranei nel momento in cui si attivano
  • spostare l’attenzione in maniera intenzionale verso aspetti concreti

Un esempio pratico? Quando ci accorgiamo di essere ricaduti nel turbinio dei soliti pensieri intrusivi respiriamo e osserviamo la stanza in cui siamo, tocchiamo gli oggetti. Che colore ci circonda? Che forme e che materiali sono presenti? L’obiettivo è riuscire a descrivere nei minimi dettagli tutti gli elementi che compongono l’ambiente. In questo modo riattiviamo la nostra mente che è chiamata a focalizzarsi sull’esterno e sulla materia.


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