Ogni giorno siamo chiamati a confrontarci con preoccupazioni e ansie di vario tipo. Riscoprire la leggerezza e il gioco nella quotidianità ci aiuta a nutrire la nostra mente. Una strategia per mettere un freno ai pensieri che drenano via energia e per riscoprire la bellezza e i doni preziosi che ci circondano: perché in fin dei conti la mindfulness serve proprio a cambiare la nostra prospettiva abituale.
Nei periodi di difficoltà possiamo esserne più consapevoli, ma è un sentire che di frequente ci appesantisce ogni giorno. Stiamo parlando dell’ansia, della frustrazione e della negatività che sperimentiamo con fin troppa frequenza nella nostra quotidianità. Lavoro, impegni, ritmi frenetici e preoccupazioni tolgono infatti energia e motivazione oscurando lentamente le nostre vite.
Lenti scure che ci fanno sentire ingabbiati e senza speranza. È così che giorno dopo giorno ci addentriamo in un tunnel che ci priva della serenità. Abbracciare il presente attraverso la mindfulness è uno dei primi passi per mettere un freno e fare spazio invitando la leggerezza d’animo a farci compagnia.
Come disse Italo Calvino “Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.” questa è infatti una fase fondamentale per ritrovare energia e gioia. Essa è la strada che ci aiuta a vedere sempre una nuova speranza di cambiamento oltre alle difficoltà momentanee. Senza la leggerezza diviene difficile anche rapportarsi alle cose più semplici. Ecco perché è una chiave preziosa per vivere bene e per favorire il nostro benessere psicofisico.

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Tre passi verso la leggerezza.
Riscoprire questo aspetto della realtà a volte deve essere un atto intenzionale. Troppo spesso, infatti, siamo così presi dagli eventi che può essere complesso separarsene e imboccare una via alternativa. Soprattutto all’inizio può, quindi, essere utile scegliere consapevolmente di dedicarsi a tre strategie.
Innanzitutto ogni giorno impegniamoci a trovare almeno tre fatti di cui essere grati. In questo modo il nostro focus si orienta su quanto di buono e di bello abbiamo già nella nostra esistenza e non sempre su ciò che è mancante o imperfetto. Praticare la gratitudine permette di trasformare da subito la situazione in cui siamo, ponendo attenzione ai doni che abbiamo la fortuna di avere con noi.
In secondo luogo scegliamo di compiere un atto che già di per sé è rivoluzionario: perdoniamo. Perdoniamo gli altri per i piccoli o grandi torti che ci hanno causato dolore. Mettiamo un punto fermo alla catena ciclica di rancore, odio e rabbia che toglie energia e ci debilità nella costante ricerca di una rivalsa che comunque non ci sazierà mai del tutto.
E poi perdoniamo noi stessi per le volte in cui abbiamo sbagliato, per i momenti in cui non siamo stati bravi o forti come pensavamo di dover essere, per le scelte e azioni che abbiamo fatto o non fatto. In pratica cerchiamo di rimediare agli errori se ancora possibile, teniamo a mente ciò che abbiamo imparato da quelle situazione, ma poi perdoniamo. Lasciamo andare il passato che come una zavorra ci appesantisce e toglie respiro.
Da ultimo nutriamo e curiamo il nostro bambino interiore. Ritagliamoci periodicamente un momento per riscoprire la bellezza del gioco, il valore di un sorriso, il dono prezioso che è il trascorrere del tempo di qualità con coloro che amiamo. E nel farlo dimentichiamoci del lavoro, delle preoccupazioni, non passiamo quegli istanti litigando o rinfacciando torti subiti o arrecati.
Dedichiamoci a un’attività che ci doni piacere, a un hobby, a entrare più a contatto con la natura. Guardiamo un film divertente o che desideravamo da tanto, spegniamo il cellulare e il computer e viviamo intensamente quel momento tutto per noi. In breve le nostre giornate assumeranno un significato diverso. Le preoccupazioni e l’ansia potranno sì essere ancora presenti, ma non avranno più tutto quel potere su di noi.
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