27 Luglio 2020

Gestire lo smart working: strategie per lavorare da casa con serenità.

La nuova quotidianità, dettata prima dalla quarantena e ora dalla fase di ripresa dal COVID, ci ha imposto ritmi e abitudini differenti. In molti casi ci siamo trovati e ci troviamo a dover fare i conti con lo smart working. Una situazione che può essere fonte di ansia, stress e frustrazione. Distrazioni, condivisione degli spazi, gestione del tempo e di nuove pressioni o conflitti possono metterci alla prova. Vediamo come intervenire per cercare di ritrovare equilibrio, efficacia e serenità.

Nell’ultimo periodo è emersa una nuova spinta verso il lavoro da remoto. La situazione generata dall’emergenza Coronavirus ci ha, infatti, imposto una revisione completa delle nostre abitudini personali e professionali. Lo smart working si è rivelato fin da subito – nella maggior parte dei casi possibili – una valida alternativa capace di sbloccare lo stallo in cui eravamo costretti.

Sebbene il lavoro a distanza sia una soluzione utile, di frequente possono emergere una serie di problematiche. Disagi e imprevisti correlati sia alle attività da svolgere sia agli scenari e alle implicazioni che si vengono a creare. Poter lavorare in un ufficio dedicato, a contatto con colleghi e collaboratori, con orari prestabiliti e strumentazioni ad hoc è nettamente diverso dal quadro in cui possiamo trovarci.

Lavorare da casa cercando di ispirarsi all’ufficio.

Condividere gli spazi privati, gestire il tempo che non ha più una netta suddivisione tra privato e pubblico, l’assenza di contatti fisici con altre persone all’infuori della cerchia intima può alla lunga generare ulteriori dosi di stress e ansia. Per ovviare a queste problematiche possiamo cercare di creare una nuova routine che prenda il meglio dalla vita a cui eravamo abituati in ufficio.

In questo senso possiamo intendere lo smart working come un’evoluzione digitale del lavoro in azienda, ma con alcune sue tipicità. L’attenzione a tal proposito deve andare in particolar modo alla nostra gestione del tempo, degli spazi, delle attività da svolgere e della vita di relazione.

Innanzitutto se ne abbiamo la possibilità identifichiamo una stanza più tranquilla in cui predisporre una piccola postazione di lavoro. Non dev’essere eccessivamente grande o elaborata, l’importante è che possiamo avvertire una separazione anche fisica tra il nostro privato e il lavoro. Se non possiamo disporre di un luogo di quel genere nessun problema. Ci organizziamo condividendo lo spazio con gli altri familiari o predisponendo dove viene comodo i nostri strumenti, ma stabilendo in anticipo alcune regole comuni e orari di utilizzo.

Smart working: impostare la gestione del tempo e delle attività.

Una volta individuato l’ambiente in cui lavorare possiamo dedicarci alla gestione del tempo e delle attività. Per farlo possiamo sempre ripensare a come organizzavamo con profitto le nostre giornate in  ufficio, ma con in più un focus sugli obiettivi giornalieri o periodici che desideriamo raggiungere. Ecco quindi che, come prima indicazione, ci concentriamo sulla possibilità di lavorare accorpando le attività in macro blocchi attraverso quella che è conosciuta come la tecnica del batching. Quest’ultima ci permette di arrivare ad alti livelli di concentrazione e produttività.

Se siamo in spazi condivisi e ricchi di rumori o distrazioni cerchiamo di dedicarci appena possibile e in un’unica sessione a tutte quelle attività che richiedono una dose extra di tranquillità. Potrebbe essere la mattina appena alzati o subito dopo pranzo, l’importante è che sia stabilito e che chiediamo agli altri componenti di concederci quegli istanti in cui poterci dedicare esclusivamente al lavoro.

Da ultimo ricordiamoci di alternare il lavoro a momenti di pausa e di convivialità esattamente come se fossimo in ufficio. Possiamo fissare un break al mattino o al pomeriggio e approfittare del momento per staccarci fisicamente dalla postazione. È invece essenziale che contrastiamo la tentazione di proseguire imperterriti o, all’opposto, di procrastinare le attività perché “tanto abbiamo tutta la giornata da impegnare”. Questo è importante perché in entrambi i casi potremmo sperimentare come conseguenza diretta più alti livelli di stress e di frustrazione dettati dall’essere sempre online, con il pensiero che corre al lavoro da fare o in scadenza e senza mai avere un momento di reale riposo mentale.


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