Quando siamo in crisi o anche solo pieni di pensieri e dubbi possiamo affidarci alla scrittura. Uno strumento antico che si trasforma in un compagno fedele che ci permette di entrare in connessione con noi stessi, di far emergere problematiche e soluzioni. Scopriamo di più su questa possibilità e su come utilizzarla.
Ci sono momenti in cui i pensieri affollano la nostra mente. Mille idee, riflessioni e considerazioni a volte anche contrapposte girano e rigirano senza trovare una meta impedendoci di riposare. Sono proprio questi gli istanti in cui mettere un punto fermo al turbinio di voci contrastanti che ci assale e passare all’azione. Come? Prendendo carta e penna in mano. La scrittura può, infatti, aiutarci a dipanare l’ingarbugliata matassa che ci sta tormentando.
All’apparenza decidere di fermarsi e mettere nero su bianco i nostri pensieri, dubbi e riflessioni può rivelarsi una scelta particolare, quasi bizzarra. Vedere e toccare in maniera fisica le nostre osservazioni che differenza potrà mai fare?
Eppure scrivere ci permette di chiarire innanzitutto a noi stessi ciò che stiamo realmente provando, ci aiuta a comprendere più in profondità la logica che sta alla base dei nostri problemi e a limitare la confusione con cui abbiamo a che fare di frequente. Non per nulla viene sempre più consigliata la pratica del diario sia all’interno della psicoterapia sia in percorsi differenti legati alla crescita e alla conoscenza personale.

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La scrittura come parte di una terapia.
Possiamo essere in ansia per quel problema che ci sembra essere insormontabile oppure siamo impauriti da una novità improvvisa che potrebbe cambiare del tutto la nostra routine. Possiamo provare rabbia, tristezza e delusione per un evento accaduto di recente. O ancora possiamo sentirci elettrizzati e pieni di energia, ma anche molto confusi per un qualcosa che abbiamo vissuto.
Le ragioni possono essere le più diverse. Quel che conta è la nostra volontà di fare chiarezza, di vivere pienamente le nostre emozioni immergendoci in noi stessi e assaporando i nostri pensieri. In molti casi questo può rappresentare il primo momento di consapevolezza, il più intimo perché compiuto in solitudine e completamente a contatto con il nostro io profondo. Non ci sono maschere, finzioni o strategie che tengano quando siamo noi il nostro unico spettatore.
È interessante notare come la scrittura, da questo punto di vista, possa rappresentare una finestra, un collegamento verso la nostra parte più intuitiva e irrazionale.
Le parole ci riconnettono al nostro io.
All’inizio può essere complesso aprirsi e connettersi in maniera significativa con il nostro inconscio, ma dopo aver iniziato saremo sorpresi dal lento fluire dei nostri pensieri.
Un esercizio che a mano a mano ci permetterà di portare alla luce i nodi del nostro cuore e della nostra mente. Fattori scollegati, elementi distanti gli uni dagli altri lentamente troveranno spazio all’interno della pagina che una volta era bianca. A poco a poco tutto acquisirà più senso e la confusione iniziale che stavamo sperimentando lascerà il posto alla quiete. Anche i problemi che ci angustiavano messi per iscritto potranno essere più gestibili come se acquisendo una forma fisica fosse anche più semplice confrontarsi con essi.
Sono questi alcuni dei benefici che si ritrovano decidendo di utilizzare la scrittura in affiancamento alla psicoterapia e ad altre tecniche quali la meditazione e la mindfulness. Azioni che sembrano piccole, quasi scontate, ma che rivelano a posteriori la loro incredibile utilità soprattutto se praticate con costanza e inserite nella nostra routine.
Da ultimo, la scrittura può accendere la nostra creatività e darci modo di scoprire anche lati nascosti che non avevamo considerato fino a quel momento. E proprio attraverso questa nuova visione di noi stessi e della realtà possiamo individuare soluzioni originali e alternative che diano respiro alla nostra mente. Possibilità creative, queste, capaci di rinvigorire la scintilla del nostro benessere psicofisico facendoci sentire di nuovo connessi, centrati e vivi.