Sappiamo bene quanto possa fare male uno stress elevato e costante. Quali sono i fattori che peggiorano questa situazione? Cosa sono gli stressor, alla base di questo meccanismo? Conoscere questi aspetti ci può aiutare a ritrovare e favorire il nostro benessere psico-fisico.
Vivere in uno stato di stress perenne ci fa male. Ormai riconosciamo da tempo quanto possa essere deleteria questa condizione e quanto sia importante correre ai ripari il prima possibile. Ecco perché può esserci di grande aiuto imparare a conoscere e i riconoscere le fonti che possono esacerbare oltre che innescare questo malessere.
Quando parliamo di questi tematiche è quindi fondamentale soffermarci su un concetto in particolare, ovvero quello degli stressor. Poter stabilire con certezza e consapevolezza cosa sono questi ultimi ci permette di porre un ulteriore tassello nella gestione dello stress. Attraverso questo riconoscimento difatti abbiamo l’occasione poi di definire una nostra difficoltà e di sapere come andare oltre.
Che cos’è uno stressor?

Partiamo da un presupposto. Se attraversiamo uno stato di stress vi è un fattore o più probabilmente un insieme di elementi che concorrono alla creazione di questa fase. In breve quindi quando parliamo di stressor possiamo riferirci a qualsiasi fattore capace di innescare o favorire il nostro malessere.
Nella pratica dunque possiamo catalogare gli stressor come le cause che stimolano, danno vita o rafforzano la comparsa dello stress. Motivo per cui diventa per noi importantissimo sia conoscere questi aspetti sia poterli individuare nella nostra vita quotidiana.
Solo identificando le cause vere che mantengono e generano questa condizione di malessere abbiamo infine la possibilità se non di eliminarle quanto meno di limitarle. Un passaggio questo essenziale per poter ritrovare la nostra serenità e favorire la nostra qualità della vita.
Quali sono perciò gli stressor principali di cui dobbiamo tenere conto? Guardando da questa prospettiva esistono almeno due categorie di cui dobbiamo diventare consapevoli. Di norma difatti possiamo parlare di attivatori:
- esterni quando questi si collegano a condizioni, elementi, eventi al di fuori di noi;
- interni se fanno riferimento alle nostre emozioni, percezioni, pensieri, convinzioni.
Per gestire lo stress abbiamo bisogno di limitare gli inneschi
Nel primo gruppo possiamo allora far rientrare l’ambiente in cui lavoriamo o viviamo, le condizioni connesse alla fisiologia umana combinata ad altri agenti stressanti. Ad esempio uno stressor esterno può essere la privazione del sonno dettata dalle cause più diverse oppure un affaticamento fisico intenso.
Anche le pressioni esterne come aspettative o richieste eccessive, un sovraccarico di lavoro e una riduzione del tempo a disposizione possono innescare lo stress. Stato che se diventa continuativo o comunque troppo protratto all’interno di un periodo può portare all’esaurimento e al burnout. Ciò spiega anche perché uno dei primi ambiti a essere considerato un osservato speciale sia proprio l’universo lavorativo e soprattutto il bilanciamento vita privata – lavoro.
Come percepiamo e approcciamo la quotidianità fa la differenza
Se ci soffermiamo invece sugli stressor interni ci spostiamo invece nel campo della soggettività e della predisposizione o percezione personale. Nello specifico possiamo infatti fare riferimento al nostro approccio agli eventi, innato o acquisito, e alla nostra gestione delle emozioni e delle percezioni. In questo senso ad esempio possiamo rintracciare gli agenti stressanti nella:
- paura del giudizio degli altri,
- propensione al perfezionismo,
- difficoltà a stabilire e proteggere dei confini sani con gli altri,
- volontà di piacere e accontentare tutti.
Questi elementi si richiamano in via principale anche ad altri aspetti che ci possono essere di aiuto nel chiarire su quali aree personali abbiamo bisogno di lavorare. Di frequente dopotutto quando si innescano questi meccanismi è perché abbiamo necessità di rafforzare la nostra autoefficacia, accrescere la nostra autostima e/o l’indipendenza emotiva.
Senza poi dimenticare l’esigenza di tornare a centrarci sui nostri bisogni e sulle nostre aspirazioni tornando a essere protagonisti della nostra quotidianità. Sommando solo questi primi elementi è chiaro quanto gestire lo stress, favorire il nostro benessere o la qualità della vita richieda sempre una sinergia di azioni.
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