La parola stress ci porta spesso a immaginare scenari frenetici in cui siamo in preda agli eventi vivendo sotto pressione ogni cosa. Di frequente è così. Ecco perché è importante che impariamo a conoscere lo stress e la sua controparte l’eustress. Agendo in questo modo disporremo di chiavi di lettura aggiuntive che ci permetteranno di far fronte con più leggerezza alla vita di tutti i giorni.
Stress: una parola e sei lettere che ci mettono alla prova ogni giorno. Nella vita quotidiana per come è impostata la nostra società e la nostra routine possiamo infatti averci a che fare nei momenti più diversi. Al lavoro, a scuola, nel tempo libero. O ancora in famiglia, con il/la partner o con gli amici: sono molteplici i contesti come le relazioni in cui possiamo confrontarci con lo stress.
Motivo per cui è essenziale che noi impariamo a conoscere questo nemico da vicino. È la conoscenza combinata alla consapevolezza e all’accettazione dei nostri meccanismi che ci può aiutare ad andare oltre. Andare oltre inteso in questo caso come un essere di nuovo capaci di abbracciare la realtà prendendoci cura di noi stessi e abbassando i livelli di stress negativo.
Che cos’è lo stress e perché ci fa male?
Partiamo allora dal definire di che cosa parliamo quando diciamo che siamo stressati. Lo stress nello specifico è come rispondiamo agli stimoli che provengono dal confronto con la realtà esterna e/o interna. In ogni situazione possono esserci degli eventi e delle cause che vengono indicate come stressor e che enfatizzano la nostra risposta a quei fattori.
In qualche modo è come se il nostro corpo e la nostra mente rilevassero un carico eccessivo e fossero messe sotto pressione. Gli stimoli che possono provocarci una reazione del genere possono essere di vario tipo. Nella pratica potremmo confrontarci con un carico emotivo o cognitivo che risulta troppo pesante da gestire. Allo stesso tempo fattori sociali, ambientali e relazionali possono rafforzare questa dinamica portandoci a sentire di non farcela.
Il pensiero alla base della situazione di stress è “non ce la faccio, non sono in grado di gestire e di confrontarmi con questo evento”. Motivo per cui si genera in noi poi la condizione di stress. Questa dinamica può scatenare sintomi sia fisici emotivi.

Nel primo caso possiamo provare:
- irrigidimento e tensione muscolare;
- mal di stomaco, crampi, diarrea;
- nausea con anche episodi di vomito nei casi più gravi;
- mal di testa e cefalea muscolo-tensiva;
- tachicardia;
- stanchezza estrema;
- insonnia.
Sul fronte della sfera emotiva invece potremmo avere:
- nervosismo;
- ansia generalizzata;
- irritabilità anche per piccole cose;
- preoccupazione e perdita di entusiasmo;
- frustrazione ed esasperazione.
L’eustress, ovvero non tutto viene per nuocere.
Da queste prime considerazioni capiamo subito quanto possa essere negativo lo stress emotivo sulla nostra vita di tutti i giorni. Una condizione spiacevole che se, protratta nel tempo, può condurci a un malessere generalizzato e a problemi di salute sia fisica sia emotiva anche seri. Esempi di ciò a cui può portare lo stress cronico sono il burn-out e/o la depressione.
Un punto importante che dobbiamo imparare a conoscere è che non tutto lo stress è negativo. Questo ci aiuta poi a distinguere tra una condizione passeggera e naturale di stress e il momento in cui è necessario che interveniamo ricercando un nuovo equilibrio. Sotto questo profilo quindi arriva in nostro aiuto l’eustress, considerato anche come “stress buono”.
Ogni qual volta ci confrontiamo con un nuovo obiettivo, un nuovo progetto che consideriamo sfidante e stimolante siamo nel campo di influenza dell’eustress. Nella pratica in queste occasioni proviamo sì stress, ma questo anziché danneggiarci ci fornisce stimoli positivi. Ciò è dovuto al fatto che proviamo adrenalina ed entusiasmo al pensiero della sfida. Ci sentiamo incoraggiati e motivati a fare del nostro meglio.
Le nostre emozioni, la nostra bussola
Ci mettiamo in gioco con energia e motivazione. Sperimentiamo felicità e soddisfazione al pensiero dell’impegno con cui ci dobbiamo confrontare. In breve la linea sottile tra stress emotivo fine a se stesso ed eustress passa:
- dalle nostre emozioni;
- da ciò che proviamo;
- da come ci approcciamo alla situazione.
Guardando da questa prospettiva perciò capiamo quanto sia importante riconoscere cosa proviamo e avere consapevolezza del nostro stato mentale, fisico, emotivo. Saranno questi gli indicatori più idonei a dirci se e quando stia attraversando il confine che ci porta allo stress psicologico con le sue possibili conseguenze negative. Grazie a questo nuovo sguardo più completo sapremo infine quando intervenire per riportare serenità, benessere ed equilibrio nelle nostre giornate.
Ti è piaciuto l’articolo sullo stress da lavoro e non solo? Ti potrebbe interessare anche questo.