Che cos’è la depressione?
Tristezza, perdita di interesse o di piacere nelle attività quotidiane, sentirsi affranti, sono sintomi familiari a tutti noi. Ma se persistono e influenzano sostanzialmente la nostra vita, può trattarsi di un disturbo depressivo.
La depressione è un disturbo dell’umore caratterizzato da una sensazione di tristezza e da perdita di interesse. E’ un problema persistente: la durata media di un episodio depressivo è di circa 6 mesi. La depressione è diversa dalle normali fluttuazioni dell’umore che tutti noi sperimentiamo come parte di una vita normale e sana. Le risposte emotive temporanee alle sfide della vita quotidiana non costituiscono la depressione.
La depressione è, dunque, una condizione grave. È anche, purtroppo, un problema piuttosto comune.

Da “Il corriere della sera” del 17 marzo 2017
La depressione è una malattia medica piuttosto comune. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la depressione come uno dei disturbi più disabilitanti al mondo: sono circa 3.000.000 le persone a cui è stato diagnosticato un disturbo depressivo. Attualmente in Italia ne soffre circa il 5,1% 1.
La depressione non discrimina. La depressione colpisce uomini e donne di ogni età, livello sociale ed economico.
L’impatto della depressione può essere ancora più grave quando si verifica in combinazione con altre malattie mediche come diabete, ictus o malattie cardiovascolari o con disturbi correlati come l’ansia o l’abuso di sostanze.
Quali sono i sintomi?
I sintomi della depressione possono variare da lievi a gravi e possono includere:
A livello emotivo:
- Tristezza
- Sentirsi senza speranza
- Senso di colpa
- Cambi di umore repentini
- Perdita di interesse per gli amici, la famiglia e le attività preferite, compreso il sesso
A livello cognitivo:
- Difficoltà di concentrazione
- Difficoltà a prendere decisioni
- Problemi di memoria
- Pensieri di morte
A livello comportamentale:
- Ritiro dalla vita sociale
- Abuso di sostanze
- Ritiro dal lavoro o da altri impegni
- Tentativo di farsi del male fino al suicidio vero e proprio
A livello fisico:
- Stanchezza
- Mancanza di energia
- Pena e dolori inspiegabili
- Cambiamenti nell’appetito
- Perdita di peso
- Aumento di peso
- Cambiamenti nel sonno – dormire troppo o troppo poco
- Problemi sessuali
- Rallentamento motorio
- Irrequietezza
Per poter fare diagnosi di depressione i sintomi devono durare almeno due settimane.
Che differenza c’è tra tristezza, dolore e angoscia
La morte di una persona cara, la perdita del lavoro o la fine di un rapporto d’amore sono esperienze difficili per una persona che le deve affrontare. È normale, dunque, provare sentimenti di tristezza o di dolore. Spesso, erroneamente, queste persone si dicono “depresse”. In realtà, le sensazioni che vivono sono sì sintomi caratteristici di un disturbo depressivo, ma rappresentano in realtà la normale reazione emotiva a eventi di vita difficili da affrontare e da gestire e che pertanto passeranno con l’elaborazione della situazione.
Quando si fa diagnosi di depressione?
Secondo il DSM-52 per fare diagnosi di depressione il paziente deve presentare almeno 5 o più sintomi, per almeno due settimane.
Nei cinque o più sintomi devono inoltre comparire “umore depresso” o “perdita di interesse o piacere”.
I sintomi elencati nel DSM-5 comprendono:
• Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno
• Marcata diminuzione di interesse o piacere (anedonia) per tutte, o quasi tutte le attività, per la maggior parte del giorno
• Perdita di peso significativa in assenza di diete o aumento di peso (ad esempio può essere significativa una variazione del peso corporeo superiore al 5% nell’arco di un mese), o riduzione/aumento dell’appetito quasi ogni giorno
• Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno
• Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno
• Fatigue o mancanza di energia quasi ogni giorno
• Perdita di energia
• Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati quasi ogni giorno
• Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione quasi ogni giorno
• Pensiero ricorrente di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, oppure tentato suicido o piano specifico per suicidarsi.
Gli altri due criteri che devono essere soddisfatti per porre diagnosi di depressione in base al DSM-5 sono:
• Criterio B: i sintomi devono causare disagio o compromissione clinicamente significative in ambito sociale, occupazionale o in altro ambito funzionale importante
• Criterio C: l’episodio depressivo maggiore non deve essere attribuibile all’uso di particolari sostanze o ad altra condizione patologica
Quali sono le cause e i fattori di rischio?
Molti fattori possono svolgere un ruolo nella depressione:
- Biochimica: Le differenze di certe sostanze chimiche nel cervello possono contribuire ai sintomi della depressione
- Genetica: la depressione può essere familiare
- Personalità: le persone che hanno una bassa autostima o che sono generalmente più pessimisti, sembrano avere maggiori probabilità di provare la depressione
- Fattori ambientali: l’ esposizione continua alla violenza, alla negligenza, all’abuso o alla povertà può rendere alcune persone più vulnerabili alla depressione
Come viene trattata la depressione?
La depressione è tra i disturbi mentali più curabili. Circa il 90% delle persone affette da depressione risponde positivamente al trattamento. Quasi tutti i pazienti ottengono sollievo dai loro sintomi.
Ci sono diverse strategie per trattare la depressione. A seconda delle caratteristiche e dei sintomi di ciascun individuo il trattamento può includere la psicoterapia, l’utilizzo di farmaci o la combinazione dei due.
Farmaci: I farmaci che lo psichiatra prescrive sono chiamati antidepressivi e aiutano a modificare l’umore. Essi agiscono sulle sostanze chimiche cerebrali coinvolte nel mantenimento del disturbo.
Ci sono diverse categorie di farmaci antidepressivi:
- SSRI _ Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Gli SSRI regolano i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che gli studi hanno dimostrato essere coinvolto nella depressione. Questa classe di farmaci comprende fluoxetina (comunemente noto come Prozac), sertralina (Zoloft), paroxetina (Paxil), escitalopram (Lexapro) e citalopram (Celexa). Attualmente gli SSRI sono quelli più utilizzati e con maggiori risultati.
- Antidepressivi triciclici
- SNRI _ Inibitori della ricaptazione della serotonina e del noradrenalina
- NDRI _ Inibitori della ricaptazione della dopamina
- MAOI _ Inibitori delle monoaminossidasi
Psicoterapia: La terapia Cognitivo-Comportamentale è risultata molto efficace nel trattamento della depressione. La psicoterapia può coinvolgere sia l’individuo che la famiglia o la coppia, se questo può aiutare a risolvere prima e in modo più efficace i problemi. A seconda della gravità della depressione, il trattamento può richiedere alcune settimane o durare più a lungo. In molti casi, un miglioramento significativo è osservabile intorno alle 10-15 sedute.
Il protocollo MBCT: Mindfulness based Cognitive Therapy
Il programma MBCT è stato sviluppato da Zindel Segal, Mark Williams e John Teasdale, ed è basato sul protocollo MBSR (Mindfulness based stress reduction) creato da Jon Kabat-Zinn. E’ stato strutturato per aiutare coloro che soffrono di ripetuti episodi di depressione e infelicità cronica. Nel protocollo sono state unite le tecniche della terapia cognitiva con le pratiche meditative e le strategie comportamentali basate sulla coltivazione della Consapevolezza.
Lo scopo è insegnare ai partecipanti a riconoscere i pensieri e gli atteggiamenti mentali che talvolta provocano e mantengono i disturbi dell’umore per imparare a relazionarsi a essi in maniera diversa e funzionale.
Il protocollo MBCT è efficace?
Il National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) del Regno Unito ha recentemente definito il programma MBCT come un trattamento efficace per la prevenzione delle ricadute della depressione.
La ricerca ha dimostrato che per le persone con diagnosi di depressione (a volte per vent’anni o più) partecipare al programma e imparare queste abilità contribuisce a ridurre notevolmente le probabilità di ricaduta.
Gli studi clinici hanno evidenziato una riduzione dei tassi di ricaduta pari al 50% nei pazienti affetti da depressione ricorrente.
In che modo potrà aiutarmi?
- Insegna a capire cosa sia la depressione
- Permette di scoprire cosa ti rende vulnerabile e perché ricadi
- Aiuta a vedere la connessione tra le ricadute e:
- gli alti standard che ti imponi
- il pensare di “non essere abbastanza”
- il motivo per cui perdi il contatto con ciò che rende la tua vita degna di essere vissuta
Come sono strutturati i corsi MBCT?
Il corso prevede 8 incontri a cadenza settimanale della durata di circa 2 ore e mezzo.
Durante le session è prevista una parte pratica costituita dalle meditazioni e dagli esercizi esperienziali e brevi finestre teoriche. Le finestre teoriche affrontano insegnano a capire cosa sia la depressione, come individuare i pensieri e le emozioni e offrono nuove strategie per la gestione dei momenti di umore basso.

Prossimo corso MBCT a partire dall’11 maggio 2018.
Riferimenti
- www.corriere.it/salute/neuroscienze/17_marzo_30/depressione-quante-persone-ne-soffrono-aeaf0a14-1558-11e7-9957-bbceb60275cc.shtml?refresh_ce-cp
- American Psychiatric Association. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), quinta edizione. 2013.
- www.psychiatry.org/patients-families/depression/what-is-depression
- www.medicalnewstoday.com/kc/depression-causes-symptoms-treatments-8933