Quanto spesso diciamo “provo ansia”? Quest’ultima è un’emozione normale e comune a tutti noi. Nella normalità l’ansia è una risposta normale a un pericolo o allo stress. Di frequente è essa stessa un attivatore che ci spinge a reagire agli eventi.
Pensiamo ad esempio prima di un esame o di una sfida importante: l’ansia in quei casi ci porta a dedicare attenzione alla preparazione, a verificare determinati passaggi. In pratica ci permette di essere pronti e preparati quando poi dovremo affrontare quell’evento temuto o desiderato.
I problemi nascono quando, da sensazione contenuta e circoscritta, l’ansia si trasforma ingigantendosi e pervadendo ogni secondo del nostro tempo. Non è quindi dannosa di per sé, ma può diventare un problema quando è eccessiva rispetto alla situazione che stiamo vivendo.
Quando questa percezione cresce fino a diventare una compagna stabile delle nostre giornate allora potremmo doverci confrontare con una problematica differente. Se ci accorgiamo che le preoccupazioni sono così forti da richiedere tutta la nostra attenzione e da impedirci di vivere la nostra routine allora siamo di fronte al disturbo d’ansia generalizzato o GAD.
Il primo punto da stabilire è che l’ansia nulla ha a che vedere con gli attacchi di panico e/o la depressione. Dobbiamo infatti ribadire che questi sono disturbi differenti: possono coesistere ma non devono essere confusi gli uni con gli altri.
Parliamo di ansia generalizzata quando sperimentiamo per lungo tempo e con un’alta frequenza l’attesa apprensiva, ovvero un fortissimo livello di tensione. Quando questo avviene abbiamo l’impressione di trovarci di fronte a dei problemi e a delle preoccupazioni così grandi da essere troppo per noi. Lavorando per immagini ai nostri occhi è come se stessimo per essere travolti da un’onda altissima.
In questi casi il livello di ansia è totalizzante e ingloba tutta la nostra attenzione. Un’altra caratteristica è che queste sensazioni sono spesso sproporzionate rispetto agli eventi in sé. Da questo ne conseguono anche i rischi connessi al vedere limitate in modo pesante tutte le sfere: dall’ambito sociale al privato, dall’affettivo a quello lavorativo.
A tutto questo poi si aggiunge un altro aspetto rintracciabile nella frequenza. Quante volte proviamo ansia? Per quanto tempo sperimentiamo queste sensazioni nell’arco della giornata? Se la risposta è positiva per un grande numero di giorni da almeno sei mesi allora è possibile che stiamo affrontando un carico di ansia eccessiva.
Abbiamo detto che nell’ansia svolge un ruolo centrale la tensione portata all’eccesso. Sotto questo profilo è interessante notare come gli effetti nocivi di questa situazione si ripercuotano profondamente sul nostro stesso corpo. Oltre alla preoccupazione estrema e non gestibile possiamo perciò sperimentare un forte stato di irrequietezza unito a una bassa capacità di concentrazione.
Possiamo poi sentirci come se avessimo la testa leggera oppure al contrario come se non riuscissimo mai a staccare davvero e riposare. Ciò si riflette anche sul nostro nervosismo che porta anche possibili scoppi d’ira e all’incremento della frustrazione. Altri sintomi che possiamo sperimentare sulla nostra pelle includono i:
Se stiamo fronteggiando l’ansia patologica dunque avremo a che fare con risposte psico-fisiche esacerbate rispetto alla situazione reale. Ecco perché possiamo intendere ogni sintomo come un possibile campanello d’allarme che il corpo ci invia per farci prendere consapevolezza del disagio avvertito.
Un passo essenziale è di riflesso ascoltare come ci sentiamo dal punto di vista emotivo e più generale di benessere. Osservando le sensazioni possiamo infine comprendere quando può essere il momento di chiedere un aiuto esterno per superare quel momento di difficoltà. La psicoterapia cognitivo comportamentale può infatti aiutarci a far fronte con successo all’ansia che non dobbiamo vedere come una condizione permanente.
Se ti senti in difficoltà e vorresti vivere con maggiore serenità le tue giornate contattami! Insieme possiamo valutare la tua situazione così da iniziare un percorso alla riscoperta delle tue risorse e del tuo benessere psico-fisico.
Scopri se sei ansioso. Rispondi a queste semplici domande e misura l’intensità della tua ansia.
Attribuisci un punteggio da 0 a 5 a ciascuna risposta, dove 0 corrisponde a mai e 5 a il massimo che possa provare.
Se il totale è tra 0 e 13 forse stai solo attraversando un momento difficile. Se hai totalizzato un punteggio tra 14 e 39 inizia a staccare un po’ la spina e a cercare di rilassarti. Se hai raggiunto un punteggio superiore a 39 forse è arrivato il momento di farti aiutare da qualcuno.